Attraversare il drago
2024, film, casa famiglia "L'Approdo", Roma, Italia
In una cava di travertino la ricerca di una figura mitologica s’innesta nelle tracce lasciate dal proprio passaggio. Il drago viene spogliato dagli stereotipi di minaccioso pericolo, spostando la fiaba sullo sfondo che sfugge e saltella tra realtà e finzione. Senza dichiarare le biografie attraversate dalla migrazione postcoloniale, che unge i protagonisti, si mostra un gioco alla metamorfosi.
L'immagine
Giovani con un recente passato migratorio giocano a reinterpretare la fiaba “L’uccisione del drago” di Dino Buzzati. La casa famiglia dove abitano e i luoghi che frequentano si alternano con le ambientazioni in una cava di travertino. Le voci dei partecipanti scandiscono le immagini mute che fondono le loro biografie con una nuova fiaba.
La ricerca
Attraversare il drago è un film nato dalla collaborazione con i giovani residenti de L’Approdo, una casa famiglia gestita dalla cooperativa Spes Contra Spem nella periferia di Roma. Attraverso laboratori creativi e pratiche di immaginazione sperimentale, i partecipanti hanno preso parte attiva a tutte le fasi del progetto, dalla scrittura alla realizzazione dei costumi e delle riprese. Partendo dalla fiaba di Dino Buzzati L’uccisione del drago, i ragazzi dell'Approdo hanno trasformato la narrazione originaria in una storia personale e contemporanea, ridefinendone il significato per esprimere le proprie esperienze di vita e il proprio sguardo sul mondo. Ambientato tra le cave di travertino bianco di Guidonia e luoghi significativi del loro quartiere, il film si muove tra atmosfere sospese e oniriche. Al centro, la complessa dinamica tra preda e predatore diventa una lente simbolica per esplorare il tema della costruzione e della percezione del “nemico”. Il drago, inizialmente vissuto come una minaccia, si rivela uno specchio: una creatura fraintesa, carica di proiezioni e timori. Attraverso questo linguaggio simbolico e archetipico, i protagonisti riconoscono se stessi nella figura del drago: come lui sono distanti e temuti. Il mito si fa metafora della loro condizione, giudicati da voci e pregiudizi. Il risultato è un racconto collettivo in cui finzione e autobiografia, mito e memoria si intrecciano in un potente atto di autorappresentazione.
Crediti
Progetto vincitore dell’European Community Award di Magic Carpets 2024
Di Salvatore Crucitti e Gloria Zeppilli
Suono Michele Febbraio
Si ringraziano i ragazzi della casa famiglia l’Approdo, Giuseppe Scarvaglieri, Paola Farfaglio, Benedetta Carpi de Resmini, la Cooperativa Spes Contra Spem e la Società del Travertino Romano.
Progetto sostenuto dalla piattaforma europea Magic Carpets EU e Latitudo Art Projects S.r.l.






Magic Carpets EU
Latitudo Art Projects